“Quello che mi chiedete è troppo: il tempo della felicità?
Forse pensate che esista un tempo, determinato, datato, per essere
felici? Ed uno o tanti per non esserlo?
Uno stato di esaltazione: ecco cos'è la felicità.
Può durare un tempo brevissimo, volatile, come Eros, il dio bendato.
Sospeso sull'abisso.
E' figlia di Fortuna, altra divinità cieca. La più volubile.
Il Piacere la nutre e, poiché dionisiaca, inganna e sfugge al controllo
della volontà.”
Accadde: e fu il più tragico
inverno degli anni della seconda guerra mondiale in Europa: nel 1944, mentre le
sorti di quell'evento bellico si delineavano avverse all'esercito tedesco,
intrappolato ormai in Italia in seguito all'armistizio del Settembre del '43
tra gli assalti della resistenza partigiana nel nord e l'avanzata dal sud degli
Alleati Anglo Americani, sul fronte nord occidentale del continente europeo, e
precisamente in Olanda, i Tedeschi operarono l'ultimo estremo tentativo di
riprendere il predominio sul nemico, con l'imposizione di un embargo che bloccò
l'accesso di viveri e di ogni genere di materie di prima necessità.
Sullo sfondo di un simile
scenario, funestato dalla fame e da atti di inaudita violenza e ferocia in gran
parte dell'Europa e non solo in Olanda il cui Hongerwinter, l'inverno della
carestia per l'appunto, decimò la popolazione di città come Amsterdam, in
Italia e precisamente nella zona marcata dalla presenza della linea gotica, mi
è sembrato opportuno dare voce ad un liberatorio
controcanto nelle figure dei protagonisti di straordinarie storie d'amore.
Inoltre – e mi piace
sottolinearlo – ho ritenuto opportuno spezzare una lancia in favore della
bellezza maschile della quale poco o niente si è scritto lasciando, invece,
ampio spazio a quella muliebre come se soltanto questa meritasse - o, addirittura,
esistesse – di essere riconosciuta in quanto l'unica fra i due generi, mettendo
in dubbio la sua capacità di scatenare nelle donne l'ammirazione, il desiderio,
la passione amorosa né più e né meno come, invece, gli uomini hanno sempre
dimostrato di sapere raccontare in totale libertà espressiva.
Iniziato come un racconto e successivamente
ampliato, “L'Amore del Tenente von Kroll” ha però conservato alcune parti della
originaria trascrizione in forma di dialoghi.
l'Autrice
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